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martedì 31 luglio 2012

oggi Gatto Matto


 All'asilo ci permettiamo anche di fare un pò di pubblicità!

In rete ci sono tanti video e foto che illustrano ampiamente la predisposizione alle follie dei gatti e quindi non mi metto a competere.... però una rappresentazione dell'idea, sfiorata con loghi o cartoons non posso ignorarla! ;-)


lunedì 30 luglio 2012

Un dolce gatto!


sabato 28 luglio 2012

per ridere un pò....


  Gigi è andato a trovare Massimo che fa il maestro in un paesino di campagna. I due passeggiano tranquillamente quando, ad un certo punto, incontrano un gatto che si rivolge a Massimo e gli dice:
- Buongiorno signor maestro.
- E' incredibile! -  esclama sbalordito Gigi - Un gatto che ti saluta dicendo: Buongiorno signor maestro!
- Beh, non c'è mica poi niente di strano. Cosa vuoi in un paese così piccolo finiamo per conoscerci un po'tutti!

E non possiamo dimenticarci di lui: GATTO SILVESTRO!


E quanto sarà antipatico Titti? :-D

Un occhio di riguardo all'Inghilterra in occasione delle Olimpiadi







venerdì 27 luglio 2012

lunedì 23 luglio 2012

E 100!

Oggi festeggio i cento visitatori del mio blog con una barzellina....

Due vecchiette conversano amabilmente sedute in giardino quando una di queste nota il gatto di casa che agitatissimo corre sul terrazzo, salta sull’albero, entra in una casa, scende nel giardino di un’altra casa, sale sul tetto di un’altra ancora… e dice: 

“Che strano il tuo gatto sta correndo come un pazzo!” 

"Eh sì… ha saputo che domani lo faccio castrare e sta disdicendo tutti gli appuntamenti!”.

venerdì 20 luglio 2012

FORSE...

Gli devo comprare una cuccia più grande,... una da cane!
Lui però se ne sta in tutte le posizioni possibili proprio come se fosse comodo.


lunedì 16 luglio 2012

domenica 15 luglio 2012

Lo zerbino del vicino




Il gatto mimetico si avvicina allo zerbino e apprezza.....
e alla velocità della luce, se ne va!

sabato 14 luglio 2012

barzellina

-Cosa dicono due gatti quando fanno la pace?
-...Mici come prima! :-)

domenica 8 luglio 2012

ODE AL GATTO




 Gli animali furono
imperfetti, lunghi
di coda, plumbei
di testa.
Piano piano si misero
in ordine,
divennero paesaggio,
acquistarono nèi, grazia, volo.
Il gatto,
soltanto il gatto
apparve completo
e orgoglioso:
nacque completamente rifinito,
cammina solo e sa quello che vuole.

L’uomo vuol essere pesce e uccello,
il serpente vorrebbe avere ali,
il cane  un leone spaesato,
l’ingegnere vuol essere poeta,
la mosca studia per rondine,
il poeta cerca d’imitare la mosca,
ma il gatto
vuole solo essere gatto
ed ogni gatto è gatto
dai baffi alla coda,
dal fiuto al topo vivo,
dalla notte fino ai suoi occhi d’oro.

Non c’è unità
come la sua,
non hanno
la luna  o il fiore
una tale coesione:
come il sole o il topazio,
e l’elastica linea del suo corpo,
salda e sottile, è come
la linea della prua di una nave.
I suoi occhi gialli
hanno lasciato una sola
fessura
per gettarvi le monete della notte.

Oh piccolo
imperatore senz’orbe,
conquistatore senza patria,
minima tigre da salotto, nuziale
sultano del cielo
delle tegole erotiche,
il vento dell’amore
all’aria aperta
reclami
quando passi
e posi
quatto piedi delicati
sul suolo,
fiutando
diffidando
di ogni cosa terrestre,
perché tutto
è immondo
per l’immacolato piede del gatto.
Oh fiera indipendente
della casa, arrogante
vestigio della notte,
neghittoso, ginnastico
ed estraneo,
profondissimo gatto,
poliziotto segreto
delle stanze,
insegna
di un
irripetibile velluto,
probabilmente non c’è
enigma
nel suo contegno,
forse non sei mistero,
tutti sanno dite ed appartieni
all’abitante meno spiritoso,
forse tutti si credono
padroni,
proprietari, parenti
di gatti, compagni,
colleghi,
discepoli o amici
del proprio gatto.

Io no.
Io non sono d’accordo.
Io non conosco il gatto.
So tutto, la sua vita e il suo arcipelago,
il mare e la città incalcolabile,
la botanica,
il gineceo coi suoi peccati,
il per e il meno della matematica,
gli imbuti vulcanici del mondo,
il guscio irreale del coccodrillo,
la bontà ignorata del pompiere,
l’atavismo azzurro del sacerdote,
ma non riesco a decifrare un gatto.
Sul suo distacco la ragione slitta,
numeri d’oro stanno nei suoi occhi.

Pablo Neruda